Venerdì 8 Giugno: festa di quartiere

Per un giardino comunitario autogestito dagli abitanti, per il verde pubblico e accessibile a tutti, dopo le assemblee e la raccolta delle quasi 600 firme raccolte…

Venerdi’ 8 giugno

Per divertirsi, scambiarsi idee e informazioni..

Festa di quartiere

dalle 16.00 al parcheggio pubblico di via Chiuso dei Pazzi

Musica dal vivo, clown e animazioni, merenda, scambio librario, materiale informativo su spazi verdi e giardini comunitari

Per info o aiutarci nell’organizzazione: giardinodeipazzi @ inventati.org

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Consegnate le firme per il giardino comunitario al Sodo

Consegnate e protocollate (n° 62169) alla direzione del quartiere 5 le firme raccolte in tre sole settimane dagli abitanti del Sodo e di Castello per il giardino comunitario in via Chiuso dei Pazzi.

A riceverle per conto del Consiglio di quartiere Fabrizio Ricci (presidente della Commissione Servizi al territorio) e Andrea Bencini (presidente della Commissione Sport), presente anche la consigliera Adriana Alberici membro della Commissione Ambiente.

Durante la consegna i rappresentanti degli abitanti hanno insistito sulla necessità dell’area a verde e chiesto tempi rapidi per una risposta positiva alla petizione anche attraverso una presa di posizione ufficiale da parte del Consiglio di Quartiere.

Da parte dei rappresentanti del quartiere le “solite” assicurazioni ma starà sicuramente agli abitanti incalzare l’Amministrazione pubblica e portare avanti tutte quelle iniziative che riterranno opportune affinchè l’area verde in via Chiuso dei Pazzi diventi finalmente un’area gestita e utilizzata dai cittadini secondo i propri bisogni

Segnaliamo un articolo sulla questione sul “Nuovo Corriere di Firenze”. Per visionarlo on-line occorre andare al sito http://www.ilnuovocorriere.it/aspx/login.aspx  successivamente guardare sul lato destro, cliccare sul numero dell’11 maggio e sfogliare fino a pagina 5 “il Sodo vuol riprendersi il giardino”

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Raccolta firme per il giardino al Sodo: il punto della situazione

Oltre 500 firme raccolte esclusivamente tra i residenti del Sodo e Castello. Altre 300 circa tra chi il Sodo lo frequenta per ragioni di lavoro, amicizia o che comunque vi passa una parte della propria giornata. Un’ulteriore testimonianza, nel caso vi fosse bisogno, della necessità che l’area adiacente a via Chiuso dei Pazzi diventi verde pubblico, accessibile e gestito dagli abitanti stessi.
La prossima settimana le firme verranno consegnate al Consiglio di Quartiere e quindi all’Amministrazione Comunale contemporaneamente ad una conferenza stampa che ribadirà le ragioni degli abitanti.
Un ringraziamento a tutti gli abitanti che, in un solo mese, hanno permesso di raggiungere questo bel obbiettivo

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Il verde che non c’è: la vergogna di villa Alexandra

In occasione della ristrutturazione di Villa Alexandra per la realizzazione di unità abitative, l’Amministrazione Comunale concesse un permesso a costruire alla Guelfa Costruzioni per la realizzazione di un parcheggio privato interrato sovrastato da un giardino pubblico in superficie nell’area della Villa prospiciente lo svincolo di Via Sestese con Viale XI Agosto (Prot. 43818/2002). Un piccolo ma classico esempio di quella “urbanistica contrattata” che sta’ rovinando la città il cui esempio eclatante è l’area di Castello attualmente agli onori della cronaca per il processo in cui sono coinvolti ex-amministratori comunali e funzionari comunali, speculatori edilizi e faccendieri vari.

I lavori su villa Alexandra furono terminati a dicembre 2006 così come lo pseudo-giardino pubblico attrezzato con vialetti e panchine. Ci sono voluti 4 anni per fare il collaudo della struttura. un altro anno per dichiarare da parte dell’amministrazione locale che il giardino è aperto dal lato via Sestese e un altro anno ancora (2012) per sostenere che c’è un ingresso anche da via Reginaldo Giuliani.

In realtà

1- NON ESISTE un giardino. Esiste uno squallido fazzoletto di terra con erbetta e panchine nato sopra dei parcheggi privati sotterranei.

2- NON ESISTE alcun ingresso da Via R. Giuliani. (foto): c’è un cancellino che da sul lato via R.Giuliani ma è chiuso e ulteriormente “sigillato” con filo di ferro. Da quel cancello alla via ci sono almeno 80 metri di strada privata che poi è chiusa con cancello privato su via R. Giuliani. (foto).

4- si accede SOLO da via Sestese ma come immaginabile per chi abita in zona l’accesso è estremamente difficoltoso e il cancello d’entrata è perennemente chiuso. (foto)

Inoltre sul giardino “esce” anche l’uscita di emergenza del parcheggio sotterraneo privato. Probabilmente anche per questo non aveva il permesso di essere aperto e, probabilmente, si è “forzato” il collaudo visti i tempi e le denunce dei cittadini sul verde pubblico.

E’ veramente un offesa ed un oltraggio per gli abitanti costretti alla cronica mancanza di spazi verdi pubblici e accessibili

Allo stato attuale non può essere usato come giardino, già di per se’ un fazzoletto, ma denunciato come esempio di cattiva gestione di un bene comune

 

chiodi pericolosi  
chiodi pericolosi
ingresso chiuso via Sestese
ingresso chiuso via Sestese
StradaPrivataGiardinoVia_Giuliani
tondini pericolosi
tondini pericolosi
uscita del parcheggio privato sul giardino
uscita del parcheggio privato sul giardino
lat
perimetro lato via Sestese
cancello del giardino chiuso
cancello del giardino chiuso
cancello privato via Giuliani
cancello privato via Giuliani
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Dom 26 aprile – Passeggiata a 6 zampe

Domenica 29 aprile – Open Day!

c/o Cecco Rivolta – via Dazzi 3

Per conoscere e costruire insieme un nuovo modo di abitare uno spazio pubblico.

Mercatino a Km-Zero
Bluesman Open Air – musica dal vivo
Area massaggi
Mini torneo di calcetto – dalle 16 chi ha voglia gioca
Passggiata a sei zampe – partenza alle 15.30 da Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, arrivo in Via Dazzi.
Merenda per grandi e piccini

***

Il progetto “Non solo un giardino” è lieto di invitarvi alla “Passeggiata a 6 zampe” che si terrà domenica 29 aprile alle 15,30 con partenza dal giardino di piazza cavalieri di Vittorio Veneto (all’uscita della scuola Don Minzoni, lato via Locchi), itinerario via Morandi, via delle Panche, via Chiuso dei Pazzi e arrivo nell’area cani autogestita di Via Dazzi alle 17,30 dove sarà offerta una merenda in occasione dell’Open Day Cecco Rivolta.
Lo scopo della passeggiata, vista la sensibilita che c’è nel quartiere sull’argomento, è fare incontrare abitanti del quartiere con cani e bambini per fare capire che una convivenza tra loro è non solo possibile ma auspicabile. I bambini infatti hanno necessità e desiderio di un contatto sano con gli animali, in città sempre più problematico. A quali condizioni questo possa avvenire senza creare conflitti, sarà argomento di discussione durante la passeggiata, nel corso della quale saremo accompagnati da un educatore cinofilo dell’associazione Street Dogs che ci darà preziosi consigli sulla gestione dei cani in città.
Vi aspettiamo numerosi con il vostro bambino e/o il vostro amico a 4 zampe…

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Firma per il giardino comunitario del Sodo e Castello

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Parte la raccolta di firme per il verde nel quartiere

Sabato 24 parte la raccolta di firme per il giardino comunitario in via Chiuso dei Pazzi.
L’appuntamento per firmare o prendere i moduli da far firmare  è per le 15.30 davanti al bar del Sodo.

Questo è il testo della petizione:

PETIZIONE “VOGLIAMO IL GIARDINO COMUNITARIO IN VIA CHIUSO DEI PAZZI”

Alla cortese attenzione del Consiglio del Quartiere 5
e, per conoscenza, a:
– Federico Gianassi, Presidente di Consiglio

PREMESSA
Le seguenti persone che appongono, qui di seguito, la propria firma lo fanno affinchè l’Amministrazione Comunale di Firenze -preposta alla programmazione e al controllo del territorio- nella persona del Presidente del Consiglio del Quartiere 5, Federico Gianassi, intervenga a favore della realizzazione di uno spazio verde nella zona del Sodo.  Spazio promesso ai cittadini fin dagli anni cinquanta del secolo scorso, fino all’ultimo piano regolatore, come compensazione per la nuova viabilità per la zona di Careggi, realizzata con la costruzione della strada Via Chiuso dei Pazzi.
La porzione d’area, identificata al Catasto Terreni con Particella 1246, Foglio 24, prossima al centro abitato del Sodo, già individuata dalla precedente Amministrazione comunale, come quella da permutare in verde pubblico e compresa nel piano di esproprio, deliberato con il Provvedimento Dirigenziale 2006/DD/05529, successivamente confermato con la Deliberazione di Consiglio 2008/C/00081-Proposta N. 2008/00521 e con il Provvedimento Dirigenziale 2009/DD/04547.
La compensazione in questione non è mai stata effettuata.

PETIZIONE                                                                                                                                                                                    Viene richiesto all’Amministrazione un intervento diretto, attraverso Sua mediazione nei confronti della proprietà dell’area – FINBEST spa – affinchè possa essere realizzata, nel rispetto e modalità di legge, un’area sociale condivisa con finalità socio-culturali – giardino, area giochi, orto collettivo, etc. – aperta a tutta la cittadinanza e gestita da un’associazione di promozione sociale senza fini di lucro, costituita dai cittadini stessi richiedenti l’area.

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Assemblea sul giardino: come è andata in sintesi

Mercoledì 29 febbraio si è svolta alla Chiesa Pio X del Sodo, la terza assemblea sul giardino  comunitario.                                                                                                                Come tutte le altre anche questa è stata molto partecipata, segno della volontà della gente di avere un giardino.
Questa assemblea veniva dopo l’incontro, chiesto da noi, tra il Presidente
del Quartiere 5 Gianassi e il proprietario del terreno di Via Chiuso dei Pazzi.                                                                                                                                                      Un incontro che è stato solo interlocutorio: non si è arrivati né a un si né a un no.
Parlando di questo all’assemblea è stato deciso che per il momento verrà fatto:
– una raccolta di firme in tutto il quartiere con posti dove trovare i moduli e banchini informativi. I posti dove sarà possibile firmare li faremo sapere  appena possibile.
– bandiere da mettere a balconi e finestre per sensibilizzare sull’argomento
Venite a firmare e partecipate alle iniziative per avere finalmente
un giardino per tutti!

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29 febbraio assemblea per il verde nel quartiere

Tra il Sodo e Castello un gruppo di abitanti ha cominciato un percorso per avere uno spazio verde che sia gestito dagli abitanti stessi.
Da troppi anni in questo quartiere aspettiamo uno spazio in cui sia possibile incontrarsi, far giocare bambini, passare tempo insieme.
Dopo vane promesse abbiamo deciso di agire in prima persona.
Lo spazio scelto è quello di via chiuso dei pazzi perché quello è il verde che era stato promesso dalla amministrazione comunale per fare un giardino.
Sono state fatte due assemblee con molta partecipazione e, visto che è uno spazio privato, con la mediazione del quartiere, stiamo cercando una soluzione.
Avere aree pubbliche che siano piazze, giardini, è indispensabile, per questo abbiamo fatto la scelta del giardino comunitario. Perché questo giardino diventi il posto di tutti e a cui tutti possono dare impegno, ma soprattutto idee, proposte, progetti, desideri.
Costruiamo il giardino che vogliamo!                                                                                              Appuntamento mercoledì 29 febbraio ore 17.30 alla chiesa Pio X in via delle Panche (Sodo)

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La svendita delle terre

Tratto da:
http://www.autistici.org/campiaperti

Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre.

Si concepisce la Terra solo in termini di possesso, come bene escludente, oggetto di diritti di proprietà.
In nome della proprietà la terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole se non quelle della rendita e del profitto.

Un paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare

Forse non tutti sanno che l’art.7 della legge del 12 novembre 2011 programma in tempi rapidi l’alienazione(vendita) dei terreni agricoli demaniali. La fine arguzia degli emendamenti apportati dal più recente Dercreto Monti è addirittura peggiorativa estendendo il provvedimento ai terreni “a vocazione agricola”.

Eccoci dunque arrivati a quella che potrebbe essere l’ultima tappa di un oscuro cammino iniziato 2 decenni fa circa, un processo di svendita dei beni pubblici a privati in nome di una più efficiente gestione, come se la logica del profitto privato avesse mai reso dei servigi alla collettività. Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre: si vogliono vendere la terra in un contesto internazionale dove sta crescendo a ritmo costante il fenomeno denominato land grabbing, l’accaparramento di terreni agricoli da parte di soggetti economicamente forti (paesi in forte crescita e multinazionali) e da parte di speculatori finanziari senza scrupoli, interessati unicamente ad individuare nuove fonti di profitto per i propri capitali da investire.

Ecco quindi chi sono i veri destinatari di questa manovra, non certo i giovani imprenditori agricoli di cui parla il comma 2: “…al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli“. Garantire l’accesso alla terra ai giovani o a chiunque voglia lavorarla non vuol dire garantirne la proprietà e la compravendita – meccanismo questo che per un giovane agricoltore comporta l’indebitamento con le banche – bensì elaborare una serie di normative che favoriscano e sostengano chi vuole iniziare un’attività agricola mettendogli a disposizione l’uso agricolo della terra garantito contro ogni possibile speculazione. Proseguendo invece nella lettura del comma 2, che con tanto nobili propositi era cominciato, si legge: “Nell’eventualità di incremento di valore dei terreni alienati derivante da cambi di destinazione urbanistica intervenuti nel corso del quinquennio successivo alla vendita, è riconosciuta allo Stato una quota pari al 75% del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita“. Quindi lo stato si limita a disincentivare il cambiamento d’uso dei terreni per soli 5 anni senza altra garanzia di salvaguardia ambientale; anzi considera possibile un loro cambio di destinazione già nel primo quinquennio successivo alla vendita.

Concludendo questa lettura troviamo lapidario il comma 5: “Le risorse nette derivanti dalle operazioni di dismissioni di cui ai commi precedenti sono destinate alla riduzione del debito pubblico“. Le risorse nette derivanti equivarrebbero a circa 6 miliardi di euro, una goccia nel mare del debito (circa 1800 miliardi) quando il costo stimato delle opere per la TAV in Val di Susa è di 20 miliardi! Con il risultato di essersi sbarazzati del patrimonio senza tappare alcun buco di bilancio, senza poter tornare indietro visto l’articolo che tutela la proprietà privata.

Le terre che saranno vendute non potranno mai più tornare pubbliche!

A questo punto sentiamo l’urgenza di dire che un paese che vende le terre agricole pubbliche è un paese che rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare, è un paese che mette con prepotenza l’interesse privato al di sopra del bene comune, è un paese che non saprà come raccontare ai propri figli che si è venduto la terra in nome del bilancio finanziario.
La vendita delle terre dello stato deve essere fermata!
Ridiscutiamo, invece, le modalità di gestione delle terre agricole di proprietà degli enti pubblici.
PROPOSTE

Noi rete delle associazioni contadine proponiamo che le terre di proprietà pubblica individuate in base all’art. 7 della legge di stabilità siano oggetto non di vendita ma di nuovi piani di allocazione:
-che ci si indirizzi verso affitti di lunga durata a prezzi equi a favore di agricoltori o aspiranti tali, sulla base di progetti che escludano attività speculative.
-si favorisca l’agricoltura contadina di piccola scala,che è l’unica che può sfamare il mondo senza causarne il dissesto, ma anzi arricchendolo e preservandone la biodiversità seguendo le richieste della Campagna per l’Agricoltura Contadina 
– si prediligano progetti di cohousing, cioè di condivisione solidale dei beni e delle risorse, perchè la buona agricoltura è quella fatta con tante braccia pensanti e con poche macchine.
-Si individuino percorsi partecipati che sappiano coinvolgere nella progettazione la comunità locale e le realtà contadine di nuovo insediamento.
-si renda possibile la costruzione con materiali naturali di abitazioni rurali a bassissimo impatto ambientale come legno e paglia, ma totalmente vincolate all’attività agricola. Questo perchè chi lavora la terra deve anche poterla abitare.

Movimento per l’accesso alla terra

accessoallaterra (at) inventati.org

sulaterra.noblogs.org

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